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Paesaggio estate
Bambini che giocano
Frutta di stagione
Castello di sabbia
Sole
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La cicala nell'estate
fra le rame se ne sta.
Se son belle le giornate
a gridare: cia cia cia.
Ma se viene il temporale
rotolar si sente il tuono,
mentre taccion le cicale
brontolone brontolone.
Acqua e sol maturan tutti
uva, grani olive e frutti.

 

 

 L'estate se ne è andata,
la nebbia già si è alzata.
Addio sole, sabbia, mare
e bei monti da scalare!
In città siamo tornati
alla scuola preparati

Io son Agosto e acconcio le botti,
giovani e vecchie le acconcio tutte,
e a loro levo tutto il fortore,
fra gli altri mesi sono il migliore.

 
 

" E' pronta la borsa per la spiaggia ?
"Non ancora, mammina, mannaggia!
Ecco il telo colorato,
il costume variegato,
olio, crema, dopo-sole,
tutto ciò che mamma vuole.
Fresche bibite da bere,
focaccia del panettiere.
Un bel paio di occhiali,
ciabattine con le ali;
la paletta, il secchiello,
per poi fare un bel castello.
Siamo pronte per andare:
sole, spiaggia, mare , mare!
".

Sole sole vieni
l'ha detto il cavaliere,
il cavalier di Roma
che porta la corona
d'oro e d'argento,
che costa cinquecento,
cento cinquanta
la gallina canta,
canta sola sola
non vuole andare a scuola,
la gallina è bianca e nera
e dice buonasera
e dice buonanotte,
il lupo è dentro la botte
la botte cade giù
e il lupo non c'è piu'.

 
 

C'è un gran sole sul mare.
Fumano le ciminiere
sporche e oleose, nere
di fumo denso, cattivo.
Vola un gabbiano bianco
sulle onde azzurrine.
Dàn fumo le ciminiere.
Vogliono farlo morire.
Ma il gabbiano guizza via
e vola vola lontano
fino alle isole chiare
dei fiori e delle magie.


Filastrocca dell’estate
son più lunghe le giornate,
splende alto il sole d’oro,
le cicale fanno il coro.
Filastrocca di stagione
c’è la pesca, c’è il melone,
giù nei campi il grano biondo,
su nel cielo un blu giocondo.
Filastrocca monti e mare
in vacanza a riposare,
che risate ci faremo,
quanto ci divertiremo!

 
 

Con la sabbia ed il secchiello
oggi ho fatto un bel castello
con le torri ed i fossati
per giocare coi soldati.
Tutti vengono a guardare
le mie torri in riva al mare
e mi vanto un po’ perché
del mio regno sono il re.
Certo che però è un peccato:
prima o poi sarà schiacciato
da un’ondata prepotente
e non resterà più niente.
Ma io no, non mi lamento
perché è un gran divertimento:
lo ricostruirò in fretta
col secchiello e la paletta.

Nel fondo marino il mare è blu notte,
c’è un grande giardino di aiuole fiorite.
Le stelle di mare di tutti i colori,
anemoni gialli: guarda che belli!
Le alghe leggere fa la danza del mare
coi pesciolini d’argento e turchini.
Conchiglie e spugne amiche e compagne,
coralli preziosi, cespugli curiosi.
Meduse giganti un po’ trasparenti,
polipi strani con tante mani.
Gamberi rossi nascosti fra i sassi
in punta di piedi camminano, vedi.
Bernardo il paguro nella grotta è al sicuro,
coi fiocchi di mare lui vuole giocare.
Molluschi e aragoste, tartarughe nascoste
coi cavallucci contano i ricci.

 
 
Mare calmo che t’invita a nuotare,
come i delfini nuotiamo in mezzo al mare.
Metti le pinne, facciamo un tuffo, splash!
Che bello nuotare insieme in questo mare.
Mare mosso agitato e rumoroso,
la bandiera è rossa: sei pericoloso
e resto a guardare, in silenzio ad ascoltare… ssshh!
Guardiamo dalla riva insieme questo mare.

La cicala, che l'estate
sol cantando avea passato,
si trovò in cattivo stato
quando giunser le gelate:
proprio senza un granellino,
senza un bruco o un moscerino.
Disse allora alla formica
sua vicina: "Forse tu puoi
trovar modo di prestarmi
qualche grano per sfamarmi!
Ritornato il tempo bello,
renderò, d'ogni granello,
interessi e capitale,
sull'onore di noi cicale".
La formica, che i prestiti
poco stima, disse allora:
"Cicaletta, alla buon'ora,
quest'estate che facesti?
"Io? Cantai lungo la via,
dai passanti applauditissima.."
"Tu cantasti?! Felicissima,
ora balla, amica mia!"