Il gioco assume nei campiscuola una funzione al contempo ricreativa e formativa, a differenza di ciò che accade ormai ordinariamente: lo sviluppo tecnologico ha infatti mutato la natura del gioco che non viene più visto come forma di aggregazione e palestra del contatto umano, ma come mezzo di intrattenimento personale. Il gioco al giorno d'oggi porta quindi paradossalmente più verso l’isolamento che verso la comunicazione, assolvendo in questo modo alla sopra citata funzione ricreativa, ma non certo a quella formativa.Ed è proprio la volontà di formare (anche) attraverso il gioco, uno degli obiettivi principali dei campiscuola: per questo è necessario puntare molto sul contatto umano, unico tasto in grado di fare veramente la differenza. Riscoprendo pertanto la semplicità (data dall'umiltà dei mezzi a disposizione), la fantasia (necessaria quando niente è dato e tutto è da creare) e la collaborazione (non a caso si sceglie di insistere su giochi di squadra, dove chi è meno abile non viene abbandonato a se stesso, ma aiutato per raggiungere il risultato comune) il gioco assume uno spessore indubbiamente maggiore, divenendo addirittura catechesi ed assolvendo alla funzione formativa di cui sopra(www.bakio.it/campo.htm).